giovedì, maggio 31, 2007
Bias
Stanno ridipingendo le parti comuni del mio palazzo. Da un rosanticotimido a un giallinopulcinossigenato. Per amore della conversazione inutile, chiedo agli imbianchini se ridipingeranno anche le porte (grigiocarcere) e loro rispondono che sì, anche le porte, e le farano nere. NERE.
Mentre esprimo il mio totale ribrezzo e gli comunico la mia intenzione di oppormi a questa mancanza di gusto con tutte le mie forze, scendiamo insieme in ascensore. Al piano terra, mentre esco, mi sembra educato e anche utile chiedere il loro parere di esperti:
"But do you really like black? I mean, what do you sincerely think about BLACK?"
Facce scandlizzate, spallucce e sguardo alle mie spalle. La portinaia di colore che se la ride. Io che non colgo, saluto ed esco.
 
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venerdì, maggio 25, 2007
Nostalgia canaglia
C'è un momento preciso in cui ti rendo conto che il fatto di non poter tornare a casa per almeno altri 6 mesi non è poi una cosa splendida. Perché per una settimana, toh, due, un giretto nella tua cara e vecchia provincia te lo rifaresti volentieri. Magari una serie di aperitivi con tutti i tuoi amici, una camminata sulla spiaggia, un acquisto compulsivo di scarpe che qui non sono paragonabili, una pizza, una piadina, un bel taglio di capelli che come la mia parrucchiera nessuno mai.
Il momento in cui questa cosa la senti dentro è quando, con il cuoco siciliano, ti metti a cantare le canzoni di Mina per il piacere di tutti i presenti.
In realtà ho mentito: i momenti sono due. Il secondo è quando, riguardando i Vitelloni e il relativo documentario composto da vecchi che si parlano addosso (sì, lo noleggiano anche qua. No, non so come lo doppiano in inglese perchè l'ho visto ovviamente in italiano) ti viene su una malinconia boia. E preghi qualsiasi Dio che ti faccia almeno scendere un po' di squacquerone dal cielo.
Perché si sa, la malinconia si cura attraverso il palato. E il palato è campanilista, ovvio.

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giovedì, maggio 24, 2007
Biiimba!
Sicché mi si attribuiscono dei panni che non sento miei.
Gente nuova, incontrata qua per la prima volta, che mi tratta come un peluche. E quanto sono dolce, quanto sono educata, quanto sono gentile e carina, e il collega messicano che mi chiama con voce in falsetto: "biiimba! bimbolottona! bimbiina!" con tanto, tanto affetto e tante "i".
La gente mi abbraccia, mi bacia, mi coccola. E in cambio mi fa fare tutto quello che voglio. Quando gli dico cosa faccio e ho fatto (qui il curriculum è, tristemente, tutto quello che vogliono sapere. Manco che il mio fosse poi straordinario) aprono le loro boccucce con ammirazione.
Insomma, sono, inesorabilmente, la buonabellaebravabambina. A cui però, pare che nessuno voglia mai dire di no.
E io che volevo essere la panterastronzaeirraggiungibile.
Mi sa che è giunto il momento di accettare questo ruolo da principessina della questione e, dolcemente e con educazione, usarlo a mio favore senza pietà alcuna. Visto che la mia educazione apre tutte le porte, abbandoniamo mire da stronza maledetta e godiamoci il cigolio dei cardini che girano al mio passaggio.
Maestro, prego.

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mercoledì, maggio 23, 2007
Vedi Vini Vinici
Ieri sera concerto di Vinicio al Joe's Pub. Ahhh.

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mercoledì, maggio 16, 2007
Domande della settimana

Domande REALI della settimana.

Starbucks

  • Perché i muffin di Starbucks di Londra sono molto, ma molto più buoni di quelli americani?
  • Perché i coreani impazziscono per Starbucks al punto di organizzare una gita nel primo negozio della catena?
  • Perché, dato un Chai latte costa 4 dollari, ovvero una corsa in taxi per circa 15-20 strade, la metro è piena di gente che si accalca con il Chai latte in mano? Forse che 5 dollari in taxi costano di più che attraverso una cannuccia?
La materia oscura:
  • Ora che hanno scoperto la materia oscura nell'Universo, troveranno anche il lato oscuro della forza?

Clienti impossibili:

  • "Mi scusi ho una prenotazione per le 4:30 (per cena!) dove mi siedo?" "Guardi, ci deve essere un errore, apriamo alle 5..." "Ma è sicura? Non può controllare?" "Sì, mi dispiace sono sicura" "Ma non può chiedere in cucina?" "Non c'è ancora nessuno, in cucina" "Può controllare?"
  • "Questo mezzo raviolo qua, me lo può impacchettare da portare a casa? Anche questo mezzo pasticcino, grazie. E non si dimentichi la bottiglia di vino che era sul tavolo, che me la finisco dopo davanti a un film"
  • "Mi può cambiare questi 20 dollari in monete da un quarto?"
  • Bussando nel vetro alle 2:30"Ma siete davvero chiusi?" "Sì, chiudiamo alle 11" " E allora che ci fate ancora tutti qui?" "Ci ubriachiamo, non si vede?" "Posso venire anche io? Pago." "Guardi, è una cosa privata" "Ma si vede tutto da fuori, non è privata!"

Varie ed eventuali

  • "Ma tu, come reagiresti se scoprissi che il tipo con cui esci si prende un combo di Viagra ed ecstasy prima di venire a letto con te?"
  • "Secondo me tutti gli scarafaggi di NYC sono dovuti ad un uso esuberante di controsoffitti. Che ne pensi?"
  • "Tu ce l'hai quell'aggeggio che si mette dentro le Nike e ti dice come corri?"
  • "Lo sapevi che di notte puoi chiedere all'autobus di accompagnarti a casa?"

E via, via così, per ore ed ore.

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giovedì, maggio 10, 2007
Fancazzismo multiplo
Ecomi in mezzo ad un giovedì di una settimana anomala, in cui i miei soli appuntamenti fissi con il senso del dovere sono previsi per venerdì, sabato e domenica. Mi trovo in questo paradiso del nulladafare da domenica scorsa, giorno in cui mi sono ripromessa di passare la settimana in modo produttivo, a scrivere. Purtroppo, o per fortuna, domenica stessa ho fatto un acquisto che ha pregiudicato questi meravigliosi intenti: un cuscino ortopedico.
E' la prima volta nella mia vita che compro qualcosa con la parola "ortopedico" nel nome, cosa che significa indubbiamente che sto invecchiando, ma, cari miei, devo dire che sto invecchiando felice. Il mio nuovo supercuscino, infatti, minimizza gli effetti della cervicale dovuta ad anni di mancata frequentazione col phon. E dire che è un banale coso fatto ad onda con "memoria di forma", che significa che quando ti ci appoggi con la tua bella capoccia pesante, quello si appiattisce giusto un po', in proporzione al peso e alla dimensione della capoccia suddetta.
Tornando a noi, il cuscino mi ha ridato il sonno perduto negli ultimi quattro mesi (durante i quali ho litigato con un cuscino in finto tutto dell'ikea) nell'arco di quattro giorni. Quindi, facendo una botta di conti, sto dormendo una media di 15-16 ore al dì, vicino e lontano dai pasti.
Come se non bastasse, la mia vena creativa non è in vena proprio per nulla, quindi nelle rare ore di veglia in cui mi costringo davanti al pc, mi ritrovo a controllare compulsivamente la mail o, nei momenti davvero di bassa, a trastullarmi con i giochini di yahoo. Nemmeno il pensiero di una cheescake ai lamponi e una sidro di mele ghiacciato (sì, a me piacciono, ok?) che si troverebbero a 100 metri dal mio portone, mi fanno spostare il pigrissimo culo dal divano alla pasticceria ungherese sotto casa, dove tuti si abbuffano ticchettando sui propri laptop. Almeno lì scriverei per osmosi. Bah.
Il piano della giornata è di stimolare il muscolo della creatività: cucinerò un pranzo creativo, costringerò creativamente Nicola ad andare al parco, osserverò creativamente gli scoiattoli e gli uccellini e vedremo se ne esce qualcosa. Se il piano non funziona va bene lo stesso: ci vorrà tanta creatività per trovare un piano b decente tra queste 14 mura (le ho contate! le ho contate!) più le 2 che costituiscono il mio unico panorama.
See you soon.
 
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