sabato, settembre 30, 2006
Beata ignoranza
Io non scrivo mai di attualità ma quando ce vò ce vò.
Avete presente la bambina bielorussa, Maria, rapita dagli pseudo-genitori di Genova?
(Eddai, il link non lo metto, cercatevi la notizia con le vostre manine!)
Ecco, date una notizia del genere in mano al telegiornale più celebre per aver trasformato il genere notiziario in un video-tabloid all'anglosassone: Studio Aperto.
Ed ecco cosa ne viene fuori.
A parte la qualità del servizio in generale, c'è un passaggio di alto, altissimo giornalismo.
Poco dopo l'inizio del servizio, dicono che "l'hanno costretta a ricopiare una AGGHIACCIANTE promessa".
Genitori di tutta Italia, tremate: i vostri figli sono in pericolo. L'agghiacciante promessa viene pronunciata da migliaia di bocchine innocenti sotto i vostri stessi occhi.
Trattasi, infatti, della promessa scout.

Ora, che si ignori pienamente cosa sia un branco scout (avete presente i lupetti coi cappellini verdi e il fazzolettone al collo? ecco, prendetene una ventina dello stesso gruppo e quello si chiama branco) la relativa promessa, un quaderno di caccia e il fatto che sia normalmente pieno di disegni di lupi, passi.
Ma attribuire una promessa scritta in italiano ad un aguzzino di un orfanotrofio-carcere bielorusso è una presunzione linguistica veramente inaccettabile.
 
posted by www.mauriziamancini.com at 10:41 AM | Permalink | |
venerdì, settembre 29, 2006
I tre moschettieri
C'è una cosa che mi è successa e non mi spiego.
Perché tre, dico tre vigili urbani si mettono a girare intorno ad un'audi parcheggiata in piena isola pedonale, uno guarda la targa e la legge ad alta voce, l'altro ha lo sguardo perso nelle finestre vicine, il terzo indica il cielo e poi se ne vanno???
C'è una lista di multaesenti che gli insegnano a memoria?
C'è un cecchino nelle finestre?
E' l'audi di Dio? Anzi, l'AuDio?
 
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lunedì, settembre 25, 2006
Donna moderna
I mignoli dei piedi diventano blu asfittici, vittime dell'antica lotta tra il piede e la scarpa a punta.
Ma l'andatura l'ha studiata per bene, e ha un'autonomia di almento 200 metri, in presenza di vesciche.
I capelli sono stati tinti, lavati, asciugati, rigenerati con pappine varie, stirati, laccati e installati in una piega granitica, per un risultato serio-fashion che, in caso di aperitivo, può mutare in gattamorta-lolita con un rapido passaggio di mano.
Lo sguardo è dritto all'infinito, una saggia ruga è appositamente disegnata in mezzo alle sopracciglia e la borsa in pelle nerissima viene dondolata con fiero rigore ad ogni passo, con un vedo-non vedo di documenti, fogli e altro.
Il Tribunale alle spalle, l'auto a pochi metri.
Ogni centimentro del suo essere trasuda serietà, fierezza e un po' di cattiveria.
L'apertura della portiera è decisa, il ritmo tra il lancio della borsa all'interno, la seduta, la chiusura, la cintura e l'accensione è un accenno di valzer.
Un ultimo sguardo allo specchietto, ingrana la marcia e via.
Una sonora, stridente grattata.
Ahhh.
Grazie a Dio.
 
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giovedì, settembre 21, 2006
Chi sono io?
Immaginatevi un bambino con l'indice sul mento e la bocca a O, seduto su una palla.
Ecco, questo è quello che mi viene in mente alla frase: "Chi sono io?"
Trattasi di immaginazione visiva, pittoresca (appunto) caratteristica che mi accompagna da sempre, e che fa in modo che io traduca quasi tutto in immagini mentali. Sì, comprese le battute sporche.
L'immagine del "chi sono io?" è curiosa, dato che io sono, indubbiamente, una femmina, quindi dovrei visualizzare una bambina con l'indice sul mento eccetera. Eh! Scherzi della natura.
Tra l'altro, ditemi (voi, psicologi della domenica) cosa c'entra una palla con l'io.
Tant'è, lasciamo il bimbo con la faccia da scemo e andiamo oltre.
Chi sono io? Seguendo il flusso delle discussioni recenti nella mia vita reale, direi che definirmi in base alla professione e agli studi sarebbe ciò che ogni simpatico (vedete? già vi ruffiano!) abitante di questo cosiddetto "Mondo Occidentale" vorrebbe. Se poi ci aggiungessi razza, stato civile e provenienza geografica, il quadro sarebbe talmente accurato che qualcuno azzarderebbe ipotesi sui film che guardo (e se li guardo), su cosa mangio, su come mi vesto e via via fino, pericolosamente, a cosa penso.
Bene, simpatici abitanti del mondo occidentale, siete degli scemi.
E agli scemi gli si dà ragione, ma non gli si dà corda.
Quindi niente "dati sensibili" per voi, oggi, tranne qualcosina già trapelato sulla provenienza geografica: Romagna.
Già li vedo, i vostri sovraccaricati, occidentalissimi, neuroni scartabellare ricordi e informazioni alla ricerca di qualche bramato preconcetto: una casellina qualsiasi, vi prego, dove possa mettere 'sto essere umano di sesso femminile romagnola!
Sudano, i neuroni.
Ma trovano, alla fine. Ogni neuroncino, a seconda del proprietario, ha tirato fuori il meglio che poteva dare. Secondo una classifica in tempo reale della Nielsen emerge che:
Il 35% ha risposto "è una facile". (In realtà il 34% ha detto "è una vacca sicuro", ma la Nielsen li deve rendere pubblici, i sondaggi)
Il 28%, inaspettatamente ha associato alla cosa il termine "Amarcord" (anche se secondo me l'ha detto il primo e gli altri hanno copiato. Tutta 'sta cultura è un bluff)
Il 27% ha detto, sbavando "piadinaaaa" (un applauso al 27%. Veri intenditori.)
Il restante 10% è stato zitto per un po' e poi ha abbozzato un "non sa/non risponde".
Ecco, questo 10% lo salviamo, gli mandiamo il premio a casa e i complimenti alla mamma.
Gli altri, li mandiano in TV, così sono tutti contenti.
 
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Il Varo
Stump stump stump. Stump stump stump. Stump stump stump.

Il mozzo corre avanti e indietro per sistemare le ultime cose: il panno degli ottoni, la ramazza, una gavetta dimenticata da chissà chi.
Il capitano è nervoso, sulla banchina, con la moglie pettoruta del Sindaco che gli alita sul collo i resti di una mentina, mentre ripete a disco rotto i complimenti di circostanza.
I futuri passeggeri si sgranchiscono le gambe e la schiena, che non ne possono più di stare lì in piedi senza le valigie sotto controllo. Si sa mai dove la mettono, quella roba.

Tutto è pronto. Cenno dalla ciurma, cenno del capitano. Silenzio.

Il Sindaco snocciola un discorso sull'importanza del viaggio, del mare e di quattro o cinque metafore ininfluenti.
La bottiglia sudaticcia passa nelle mani della moglie con la mentina, che squittisce una risata, si sistema il cappellino e.. PUM!
Lo champagne che sbrodola sulla chiglia, il sollievo generale, i brindisi, le urla, e finalmente tutti a bordo.
Pronti, si parte, blog.
Salutare la folla col fazzoletto, sorridere, foto, via.
 
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