I mignoli dei piedi diventano blu asfittici, vittime dell'antica lotta tra il piede e la scarpa a punta.
Ma l'andatura l'ha studiata per bene, e ha un'autonomia di almento 200 metri, in presenza di vesciche.
I capelli sono stati tinti, lavati, asciugati, rigenerati con pappine varie, stirati, laccati e installati in una piega granitica, per un risultato serio-fashion che, in caso di aperitivo, può mutare in gattamorta-lolita con un rapido passaggio di mano.
Lo sguardo è dritto all'infinito, una saggia ruga è appositamente disegnata in mezzo alle sopracciglia e la borsa in pelle nerissima viene dondolata con fiero rigore ad ogni passo, con un vedo-non vedo di documenti, fogli e altro.
Il Tribunale alle spalle, l'auto a pochi metri.
Ogni centimentro del suo essere trasuda serietà, fierezza e un po' di cattiveria.
L'apertura della portiera è decisa, il ritmo tra il lancio della borsa all'interno, la seduta, la chiusura, la cintura e l'accensione è un accenno di valzer.
Un ultimo sguardo allo specchietto, ingrana la marcia e via.
Una sonora, stridente grattata.
Ahhh.
Grazie a Dio.