domenica, settembre 02, 2007
G.P.S.P.
Ieri giornata di grandi potenziali soddisfazioni personali al NYC Salsa congress 2007 .
Definiamo le grandi potenziali soddisfazioni personali (da ora G.P.S.P.) quelle conquiste dell'animo di strumenti che siamo certi porteranno a future soddisfazioni vere e proprie e/o a migliorie della nostra persona in genere.
Innanzitutto era tanta la voglia di buttarmi finalmente nella comunity della salsa locale che ho accettato l'invito-spamming (diretto a tutta la sua rubrica) di un compagno di classe di N., che credevamo entrambi fosse un tizio indiano simpaticissimo incontrato mesi fa. Tanto ero convinta da chiamarlo addirittura al telefono. Lui, ovviamente, non si ricordava di me, ma essendo ormai tutti gente di mondo abbiamo concordato che "ahh, yes, we met once" e abiamo fissato l'appuntamento per il sabato, ora imprecisata. Io e N. appurammo poi con calma che no, non era proprio quell'indiano lì, in realtà lui non l'hai mai visto ma è simpatico comunque e vedrai che ti diverti.
Pronta quindi per una giornata in balìa di sonosciuti, mi sono addentrata nei meandri dell'Hilton, incatenandomi al polso uno di quei braccialetti da all-inclusive e facendomi largo tra workshop e scarpe da ballo in vendita. Ora, sapevo che a NYC spopola, appunto, il NYC style, ma che il 90% dei workshop fossero proprio su un ritmo totalmente diverso da quello che ballo io, proprio non me l'aspettavo. Quindi ho dovuto sculettare per 5 ore ritrovandomi sempre fuoritempo, senza farmi scoraggiare parte prima.
Per il capitolo senza farmi scoraggiare parte seconda, devo aggiungere che tutti i presenti (sulle 500 persone almeno) erano insegnanti di salsa, o ballerini professionisti, o amatori con almeno 5 anni di esperienza. Io mi sono buttata per la prima volta su una pista 2 anni fa, ho poi fatto 3 mesi di corso principianti (neanche finiti) e 3 o 4 balli con dei bravissimi cubani un po' ubriachi. Questa discontinuità ed inesperienza fa sì che risulti dotatissima in ambienti normali, ma 'na chiavica al NYC Salsa congress 2007. Ciononostante, ho sculettato senza fare una piega e godendomi le piccole vittorie del caso.
Terzo motivo di fierezza è stata la serata a seguire, dove l'esibizione di branchi di portoricane e cubane tra le più brave e sensuali del pianeta non mi ha formato il pensiero che non sarò mai così brva e sensuale, ma anzi, mi ha dato la certezza che sì, anche io posso e farò, nonostante l'educazione italo-borgheso-cattolica, l'ammiccante senza scopo di lucro ovvero la supersexi che se la gode senza smignottare.
Quarto e ultimo capitolo della saga, quando ho visto che tutti ballavano perfettamente uno stile che non era il mio e che ero rimasta sola da ore (l'indiamo e la moglie, traumatizzati dalla differenza di stili, erano caduti sul campo molto tempo prima), ho strappato il braccialetto all-inclusive senza rimorsi e ho preso la porta rotante dell'Hilton tra branchi di giapponesi in arrivo.
Camminando verso casa, mi sono sentita bene.

A pensarci meglio, questa è proprio la settimana delle G.P.S.P., in particolare perché non mi sono scoraggiata davanti a nulla, nemmeno quando mi hanno fatto pagare una tenda in più da Bed Bath & Beyond. In quel caso, sono tornata indietro il giorno dopo e me la sono fatta rimborsare. Cosa che è successa senzo il minimo sforzo da parte mia: mi hanno creduto, hanno controllato l'errore e rimesso i soldi sulla carta di credito. Come in Italia, insomma.
Oppure quando ho dovuto chiamare la Hertz per fargli un cazziatone per 125 dollari in più sul conto. O quando ho dovuto uccidere uno scarafaggio e, peggio, rimuoverne il cadavere. O stanotte, qundo ho sognato che Robin Williams (sì, lui) doveva infliggermi per non so quale colpa un numero definito (mi pare 23) di marchi a fuoco. Ho contrattato e alla fine mi è andata bene, con solo qualche scottatura.
Pare proprio che non mi scomponga, in questi giorni.
 
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