L'aria è frizante, stamattina ci vuole un po' di radio a finestrini abbassati.
Niente cd, lasciamo che l'etere ci sorprenda.
Purtroppo, però, niente idillio musicale, ma la pubblicità di, mi pare, Radio Record.
Il concetto, in due parole, è che dovunque tu sia, con Radio Record, sei sempre a casa tua.
Subito la mente va a quelle curiose catene di alerghi che hanno fatto la propria fortuna su questo: pieni di camere quasi identiche, si replicano, a loro volta quasi identici, ovunque si trovino. Lo scopo è rassicurare chi viaggia molto, che in questo modo dovrebbe, pare, sentirsi più a casa.
Tralasciamo le turbe psichiche che le inevitabili piccole differenze - una lampada, la disposizione dei mobili, un'arredamento di qualche anno più vecchio - potrebbero creare al nostro business man nel dormiveglia mattutino, quando, confuso dall'omogeneità complessiva crede di andare in bagno e si infila nell'armadio, o si ripete autistico: "eppure io il portacenere lo avevo lasciato lì, ed ora non c'è più. C'è il telefono. Avrò spento la cicca sul telefono?", e così via fino a non ricordarsi esattamente in che città si trovi.
Passiamo invece a ciò che i due fenomeni - pubblicità di Radio Record e catene d'albergo - si rifanno.
Perché, se uno viaggia, dovrebbe sentirsi come a casa?
E' una cosa veramente confortante?
Ok. Facciamo conto che lo sia. Allora perché non organizzare un servizio tra albergo e albergo in cui si allestisce la camera esattamente come la si è lasciata a chilometri di distanza, comprese le mutande per terra, il letto disfatto e il dentifricio aperto? Basterebbe un corriere e un form con cui passare le informazioni all'albergo di arrivo.
Non sarebbe, però, una cosa terribile uscire di casa (a questo punto ci si sentirebbe, ipotizziamo, a casa) e trovarsi davanti una banca dove si era lasciata una pasticceria? Avere freddo anziché caldo?
A questo punto si potrebbero posizionare gli alberghi in punti "simili" delle città. Con qualche difficoltà per le inevitabili discrepanze tra Bologna e Hong Kong.
E dove si potrebbe arrivare nella ricostruzione scenografica? Perché in fondo questi alberghi non sono veri: sono le copie di sé stessi, sono una scenografia in cui si dorme. Perché non proseguire con una scenografia in cui si lavora (quella dove si Mcmangia c'è già)?
Davvero è confortante? Bene. Allora una conclusione d'obbligo.
Se è così bello stare a casa propria, perché non piazzarsi davanti a Discovery Channel e comprare i souvenir su Ebay invece di andare in vacanza?
Perché viaggiare è bello. Scoprire posti nuovi è bello. Comprare i souvenir e rompere le palle per mesi a chiunque coi racconti di viaggio è bello. Farsi fotografare vicino al leone è bellissimo. Attaccare la foto in salotto è ancora meglio.
Solo che, vede, questo viaggio in un posto sperduto alla ricerca dell'avventura lo vorremmo fare, diciamo, part time. Nel senso che quando è ora di fare la nanna non vogliamo l'antico vociare della giungla, ma la moderna aria condizionata e ovviamente l'acqua calda. E, se possibile, una tv al plasma dove vedere Discovery Channel. Ah, già che ci siamo, la sanno fare la carbonara in questa Tanzania?